FABRIZIO
ZAMPETTI

NULLA ACCADE PER CASO

Quando Fabrizio Zampetti mi ha chiesto di presentare come giornalista l’anteprima del docufilm “Nulla accade per caso” di Davide Amante, nel tempio del cinema d’autore milanese, l’Anteo, ero piacevolmente stupito e il mio ego gratificato.

Certo, non poteva scegliere un uomo più lontano da quello che è lui.
Lui così preciso, formale, pettinatissimo, con la scriminatura disegnata con la carta millimetrata, alla Clark Gable, con una marea di completi sartoriali in una cabina armadio grande quanto il mio studio, giacca, cravatta o cachecol anche a 40 gradi, sembra uscito da un libro di Francis Scott Fitzgerald.

Io, sì studioso, magari un filo primo della classe, ma incline alla leggerezza, alla battuta, irriverente, sempre, spettinato, un’anima casual, con lo zainetto e un paio di giacche a stagione e sempre e solo blu.

Lui jazz, io pop. Eppure, tra noi, è stata attrazione fatale fin da subito e dura da anni. Un’attrazione che forse solo le persone lontane tra loro possono provare, fin dal primo incontro.

Certo, non mi aspettavo che un uomo che da vent’anni è imprenditore nella sua “non agenzia”, che si occupa di immobili di pregio, contratti, denari, transazioni, avesse anche un’anima accogliente.

“Un’anima accogliente”: un’osservazione che ricorre tra i suoi clienti, soprattutto tra le signore (gli uomini, poverini, imbevuti di machismo ancora non hanno il piacere di apprezzare pubblicamente, ma li apprezzano, certi pregi). Molti di loro, anche dai nomi altisonanti, Fendi, Bulgari, hanno scoperto in lui un amico fidato.

La prova del nove? I suoi collaboratori. Quelli, si sa, vedono il meglio e il peggio: gioiscono con lui quando le cose vanno bene, ma anche forse lo sopportano quando qualcosa va storto.

Per lavoro, da intervistatore, so far parlare la gente. «Tutto quello che faccio qui è perché voglio tanto bene a Fabrizio» e me lo dicono le persone che gli stanno accanto e che lo hanno visto crescere in vent’anni di lavoro nella “non agenzia”.

Oscar Wilde diceva (non ha mai scritto i suoi aforismi): «La vera eleganza di una persona si rivela nella sottile coerenza tra ciò che fa e ciò che dice».

Aggiungerei che la vera eleganza di Fabrizio Zampetti è nella coerenza tra ciò che fa, ciò che dice e nel suo desiderio di far vivere chi si rivolge a lui nella bellezza che non si ferma solo alla forma (parliamo di case), ma è sostanza.

Roberto Alessi

Testi: Roberto Alessi, Elisabetta Riva, Davide Amante, Gianluca Piroli.
Foto: Giulia Mantovani, Giovanni Mecati, Francesco Mandelli, Canio Romaniello, Giugnia Ricci
Direzione Creativa: Gianluca Piroli
Grafica: Acmesign

Editore: Artestampa
Anno edizione: 2024